Disoccupazione in Italia, dati Istat allarmanti

Uno degli argomenti di rilievo di questi ultimi anni del panorama politico ed economico del nostro paese riguarda l'impoverimento delle famiglie italiane e l'aumento della disoccupazione. l'Italia subisce una notevole regressione e nel 2012 l'emergenza disoccupazione si fa più acuta, assumendo una connotazione che desta allarme. Nel primo trimestre del 2012 il numero di disoccupati si aggira in un ordine percentuale dello 10,9 % a questo aggiungiamo una cifra simile che deriva da tutti coloro che pur essendo disoccupati in cerca di lavoro non risultano iscritti alle liste di collocamento. In altri termini i non occupati in Italia arrivano ad essere 2,8 milioni di persone, cifra che raggiunge i vertici di livello massimi da quando nel 1993 è iniziata la crisi economica. i giovani rivestono un ruolo di prima linea in queste cifre, considerando  che salgono ben al 35,9 % per un totale di 632 mila disoccupati under 25.
In vetta alla classifica (51 %), troviamo le donne del mezzogiorno con un'età compresa tra i 15 e i 25 anni. Questi i dati che emergono dall'Istat  e che evidenziano una situazione a dir poco drammatica.
Situazione. Un leggero rialzo dell'occupazione si segnala solo per le occupazioni part time e per gli over 55.
Nel primo trimestre del 2012 i dati rilevati nono danno segnali incoraggianti, continua  a calare sostanzialmente l'occupazione dei lavoratori italiani (- 155 mila unità), mentre si registra un leggero rialzo per gli stranieri, questo in virtu del fatto che le uniche componenti in leggera crescita sono collegate ai lavori definiti "deboli", quali il part time (+9,6%), che per la maggior parte risulta involontario, e i dipendenti con contratto a termine che raggiungono la cifra da capogiro di 100 mila in più nel giro di un solo anno.


In rialzo per effetto della stretta sulle pensioni sono anche gli occupati italiani over 55 (+121 mila), in gran parte donne. Intanto diminuiscono gli occupati indeterminati, a tempo pieno o under 35 (-251 mila). Il rialzo della disoccupazione è dovuto in gran parte alla caduta  dell'occupazione e alla necessità di integrare le entrate domestiche in virtù di una crescente tassazione e dell'aumento dei prezzi nonché della diminuzione delle pensioni.

Reazioni a livello politico
 Ai dati dell'Istat seguono commenti preoccupati, a partire dai sindacati: per la leader della Cgil Susanna Camusso l'altro tasso di disoccupazione "é la conseguenza di un Paese che è in recessione e di scelte politiche che non fanno nulla per contrastare gli effetti recessivi". 
Timori più che giustificati giungono anche dalla Cisl, che parla di "emergenza sociale", mentre la Uil  definisce i dati Istac come un "bollettino di guerra".
Anche Confcommercio è del medesimo avviso, e sottolinea la "gravissima debolezza" del mercato del lavoro. Mentre il ministro dell'Ambiente Corrado Clini afferma  con fermezza che "nelle nuove tecnologie sostenibili si possano trovare le risorse" anche per "invertire la tendenza per l'occupazione".

Intanto si intensificano le aperture dei centri di collocamento e supporto per lavoratori e disoccupati.


 

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