L'arte della lavorazione del vetro ha origini molto lontane. Il vetro si ottiene portando a temperatura elevata il silicato di calcio,
sostanza contenuta in alcuni tipi di sabbia; la sabbia sciogliendosi si coagula
in una pasta che, raffreddandosi solidifica ed è in grado di mantenere la forma che le viene data. Secondo gli studi più recenti l'invenzione del vetro è avvenuta nella
Mesopotamia del III millennio a.C., quindi è passata in Egitto nel II millennio
a.C., per arrivare, infine, sulle coste fenicie solo nel VII - VI secolo a.C.
Nonostante i fenici non siano dunque gli inventori del vetro, la maestria con cui hanno saputo applicare la tecnica ha reso l'arte vetraria di questo popolo tanto famosa e apprezzata.
Nonostante i fenici non siano dunque gli inventori del vetro, la maestria con cui hanno saputo applicare la tecnica ha reso l'arte vetraria di questo popolo tanto famosa e apprezzata.
In tempi più recenti l'arte della lavorazione del vetro si sviluppò nella laguna veneta, quando gli abitanti delle valli vi giunsero per sfuggire alle orde degli Unni.
Non c'era molta terra da coltivare, ma abbondava la sabbia, elemento principale per ottenere il vetro, inoltre le Alpi costituivano una fonte di legname, utile per la combustione, fu così che in breve tempo Venezia si popolò di forni per la lavorazione del vetro. Il rischio di incendi e danni alle abitazioni che erano in legno era molto elevato, così si decise, verso la fine del duecento, di trasferire la lavorazione del vetro e dei forni a Murano, che in poco tempo riusci a creare un commerci ed esportazione dei manufatti in tutta l'Europa.
La lavorazione del vetro, fino al diciannovesimo secolo , avveniva in due modi: prima si "cuocevano" le materie prime e si eliminavano impurità e materiali gassosi, poi si procedeva alla fusione vera e propria che avveniva generalmente intorno ai 1100 °C. Dal forno veniva estratta una pasta vitrea ancora incandescente, nella quale veniva intinto un tubo di ferro chiamato "canna di soffio", alla estremità di quest'ultima rimaneva attaccata una goccia di pasta, l'abilità del maestro vetraio stava nel dare alla goccia in questione la forma voluta mediante continue soffiature e manipolazioni da effettuarsi in breve tempo, prima che la pasta fluida inizi a solidificare.
L'arte dei maestri vetrai ha dato luogo, nel tempo ad innumerevoli capolavori artistici realizzati con il vetro di Murano rendendo famosa la cittadina e la sua arte, nonché la sua grande produzione di oggetti, attualmente esportati in tutto il mondo.
L'attuale lavorazione dei vetri di Murano vede al suo attivo la produzione di oggetti di vario tipo, dai splendidi lampadari ad oggettistica per l'arredamento (vasi, piatti, portacenere bicchieri) alla realizzazione di murrine e gioielli (pendenti, collane orecchini) e vetrate, palle di natale e presepi di vetro.
Murrine |
Rinoceronte in vetro di Murano |
una vera e propria arte!
RispondiEliminamonica c.
Si tante belle lavorazioni...alcune un po' care ma devo dire uniche
RispondiEliminaSono bellissime, quelle volte che sono stata a Venezia, Murano e Burano non ho resistito e ho sempre comprato qualche oggettino :D
RispondiEliminaArriva il bel tempo ed è un buon motivo per tornare presto a Murano..
RispondiEliminaSi anche io ho comprato sempre qualcosa..ma ormai i prodotti si trovano ovunque, qui a Roma al centro è pieno di negozi che vendono oggetti di Murano...ma una bella gitarela a Venezia e dintorni non mi dispiacerebbe
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