Nelle scuole pubbliche da diverso tempo vige l'insegnate di sostegno, un valido supporto per l'allievo che presenta difficoltà d'apprendimento e per la classe stessa. Nonostante l'indiscussa utilità di tale servizio, in determinati casi i genitori del ragazzo o del bambino disabile possono decidere di rinunciare al sostegno.
Per quel che concerne la normativa va detto che l'insegnate di sostegno è un dirittto per gli alunni e non un dovere, quindi qualora insorgano delle motivazioni valide di incompatibilità o negatività del servizio connesso alle esigenze dell'allievo, la famiglia o chi ne fa le veci, potrà rinunciare all'insegnante di sostegno.
Gli alunni cui viene destinato il sostegno avranno assegnate una certa quantità di ore settimanali, in base alle esigenze di classe, della zona e delle difficoltà oggettive dell'allievo, sebbene il sostegno nasca come supporto per la classe, nel tempo è divenuto erroneamente, un supporto mirato diretto solo ed esclusivamente all'allievo con handicap o ritardo cognitivo o d'apprendimento. Per questo motivo , in taluni casi, ove sia necessaria un integrazione più proficua dell'allievo all'interno della classe ed una maggior responsabilizzazione degli insegnanti di ruolo nei confronti dell'allievo, potrà essere utile e proficuo rinunciare al sostegno, come previsto dalla legge.
Nei casi di incompatibilità tra allievo ed insegnante, si comunicherà una rinuncia facendo ricorso al TAR, ma mantenendo il diritto al sostegno, in questo caso verrà nominato un nuovo insegnante. Anche nel caso in cui le ore di sostegno sia insufficienti si dovrà ricorrere ad un ricorso tramite TAR.
Nel caso di rinuncia, il Dirigente Scolastico, previa autorizzazione dell'Ufficio Scolastico Regionale, avvalendosi della graduatoria d'istituto, provvederà, a breve, a nominare un nuovo insegnante.
Il mio punto di vista
Ho avuto a che fare con bambini con handicap e ritardo cognitivo e mi rendo conto che l'insegnante di sostegno che aveva un tempo il ruolo di sostegno per la classe è attualmente diventato "il sostegno individuale per il ragazzo", questo con spesso una innegabile compromissione della formazione del ragazzo/a che viene generalmente meno seguito, o non seguito affatto dagli insegnanti della classe. Inoltre la discriminazione comporta anche una difficoltà oggettiva del bambino o ragazzo. Un appello quindi a tutti gli insegnati: malgrado le oggettive difficoltà ricordatevi di essere gli insegnanti anche dei bambini e ragazzi disabili che non vanno parcheggiati in attesa che giunga l'insegnante di sostegno, per giunta affidata solo per alcune ore settimanali!
HOBBY, SPORT, BALLO, ARTE, LA MUSICA, LA NATURA E GLI ANIMALI. NOTIZIE UTILI RIGUARDANTI LA CASA, IL WEB, LA DISABILITA', IL MONDO SPORTIVO LEGATO ALLA MIA ATTIVITA' DI EX NUOTATRICE E DI INSEGNATE DI BALLO
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