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Il Giardino dei Tarocchi di Niki Saint Phalle: uno splendido esempio d'arte

 Se vi trovate in toscana non potete non andare a visitare il giardino dei Tarocchi, un parco sorprendente per bellezza ed opere artistiche.                                                                       Card III - The Empressgiardino dei tarocchigiardino dei tarocchiThe home in "The Empress"temperance


Nel cuore della Toscana si trova il Giardino Dei Tarocchi, unico al mondo nel suo genere, un'angolo di paradiso dove, con originalità e talento, sono state realizzate 22 opere scultoriche raffiguranti gli arcani maggiori usati per la divinazione.
 L'ho visitato più volte e penso di ritornarci ancora perché ogni volta mi sorprende per la sua bellezza ed unicità.
Unico al mondo nel suo genere, realizzato dall'artista Niki De Saint Phall tra il 1979 e il 1996, ispiratasi al meraviglioso Parco Guell di Gaudì, il Giardino Dei Tarocchi rappresenta un' eccezionale connubio tra natura e arte.

Situato a sud della Toscana, in località Garavicchio, provincia di Grosseto, il Giardino Dei Tarocchi racchiude al suo interno 22 opere sculturiche. L'opera più maestosa è quella dell'Imperatrice, una sfinge con sembianze umane completamente rivestita da mosaici realizzati con specchi, vetri di murano e ceramiche. All'interno dell'Imperatrice è stato ricavato un'appartamento molto originale, una vera opera d'arte utilizzata come luogo di incontro per tutti coloro che lavoravano e contribuivano alla realizzazione di questo progetto.

Passeggiando nel giardino si viene catapultati in un mondo surreale dove i colori, le linee e la fantasia con la quale sono state realizzate le opere incantano. Originalissima la Ruota della Fortuna con la sua monumentale cascata sgorgante da una bocca realizzata al centro di una testa surreale; alla base della cascata una vasca di notevoli dimensioni nel cui centro giace una scultura metallica raffigurante una ruota.

Inquietante la scultura del Diavolo, non da meno quella della Morte, una grassa donna dorata con la testa a forma di teschio cavalcante un destriero blu. Festosamente colorata la scultura della Forza che esprime interamente il suo significato con un enorme drago alato. Insolito L'Impiccato, una sagoma di ferro rivestita da smalti coloroti che giace, capovolta e appesa, all'interno di un grosso albero che ha per rami numerosi corpi e teste di serpenti.

Un'altro arcano, le cui fattezze sono femminili, è la Giustizia, un'opera maestosa, rivestita da specchi grigi e bianchi: nel ventre della donna, dai seni prorompenti, è stata ricavata un'apertura chiusa da sbarre, una vera e propria cella di prigionia.

Di grandi dimensioni Il Sole, rappresentato da un gallo multicolore, e Il Papa, un enorme volto stilizzato. L'arcano della Torre è raffigurato fedelmente: una Torre spezzata rivestita da specchi. La Temperanza racchiude al suo interno una cappella che ospita un'altare con una Madonna Nera. Sculture di dimensioni più piccole, sono: La Stella, Il Carro, Il Matto, La Luna, Gli Innamorati e il Mondo. Il Giardino dei Tarocchi racchiude in sé arte, natura e magia.

                        Grotto by Niki de Saint Phalle, Herrenhäuser Gärten, Hannover, GermaNiki de Saint-Phalle (3)

                      Card XIX - The Sun

Arte contemporanea: Daniela Terragni e le sue opere

Vi ho già parlato di questa artista in un precedente post, non è ancora molto nota, ma auspico che possa diventarlo in breve tempo, in quanto riesce a trasmettere, attraverso le sue pitture ed i suoi splendidi quadri,  scorci della sua grande personalità e della sua sensibilità arrivandoti dritta al cuore. Un' artista, oltre alla innegabile tecnica, deve possedere la capacità di trasmettere, attraverso le sue opere, siano esse pittoriche che di altro genere, delle emozioni a chi si accinge a conoscerle.


Daniela Terragni: Profumo d'estate acrilico su tela 50x70

Così Daniela Terragni ci stupisce in ogni sua opera regolandoci sensazioni ed emozioni.la vedremo prossimamente partecipe di eventi e manifestazioni legate all'arte:


  • In giugno uscira' la rivista Euroarte nella quale le sono state  dedicate ben due pagine troverete la sua biografia, la pubblicazione di alcune opere, e la relativa critica.
  • Il 6 luglio e fino al 16 luglio sarà ad Arezzo, alla mostra internazionale di arte moderna e contemporanea dal nome " why not" ed avrà' uno spazio espositivo di circa 3 mq.
  • Il 16 novembre la troviamo alla biennale di arte contemporanea a Milano presso la cascina Monastero.
  • In novembre lo troveremo  sulla rivista Arte Milano Quotazioni dove saranno pubblicate alcune sue opere e le quotazioni relative ad opera del critico d'arte.


Amici sempre
Acrilico su tela 35x50
                                               

Vi invito a votare, fino alla fine del mese di Giugno, una delle sue opere che parteciperà ad un concorso d'arte nel web, questo il link per chi desiderasse votarla: Www.pitturaedintorni.it/concorso/.
  

Randagi sotto le stelle 
Acrilico su tela 50x70
                                          


Brueghel arte fiamminga: in mostra a Roma

E' iniziata, nel mese di Dicembre 2012, e si protrarrà fino a metà anno del 2013 ( 2 Giugno), la mostra dedicata all'arte fiamminga, appartenente alla dinastia Brueghel, la quale  ripercorrerà i colori e le linee caratteristiche dell'arte fiamminga, attraverso il talento di numerosi pittori fiamminghi, appartenenti a ben quattro generazioni.
Durante la mostra saranno esposti dipinti, disegni e numerose stampe dagli esponenti principali tra gli artisti fiamminghi del XVI e XVII secolo, tracciando lo sviluppo artistico dei Brueghel "da una generazione all'altra".
 Tra le opere potrete ammirare le storiche  creazioni di Pieter Brueghel il Vecchio, il quale è stato un pittore e incisore noto per i suoi paesaggi e scene contadine.


Oltre  100 dipinti e disegni selezionati che offrono una notevole opportunità di ammirare capolavori unici al mondo: bellissimi e suggestivi paesaggi innevati, tipici del Nord Europa, scene rurali, feste di paese e nature morte, opere che ci colpiscono per la loro meticolosa attenzione ai dettagli
Le opere sono riflessioni pensieri e rappresentazioni in cui l'elemento dominante è l' esistenza umana, riunita in un connubio tra sacro e profano, superstizione e fede  mescolate tra elementi e di pura bellezza, alternati a  seducenti e talvolta grotteschi, elementi.

La mostra avrà luogo al "Chiostro di Bramante", in via della Pace. Il costo dei biglietti è di 12 euro per gli adulti e 10 euro  per i ridotti, mentre l'orario di apertura della mostra, avrà luogo dal martedì al venerdì, dalle 10 alle 20.00 mentre il sabato dalle 10 alle 23.00 e la domenica dalle 10 alle 21.00, riposo settimanale il lunedì.e la domenica.



Per informazioni Tel +39 06 / 916508451 - 06 / 68809035

Mostre d'arte a Roma e Firenze

In questi mesi sono previste delle importanti mostre in varie parti dell'Italia, ma partiamo da Roma mia città natale, per gli amanti dei mobili e del design ci sarà l'esposizione di un importante e storico marchio le Corbustier creatore di mobili di elevata eleganza, pezzi innovativi  alcuni dei quali prodotti più di 50 anni fa e ancora attualissimi come la Chaise longue disegnata in Francia intorno al 1928, prodotta e presentata nel 1929 per il "Salon d'automne des Artistes Dècorateur" a Parigi, dalla fabbrica Thonet, la quale ha subìto negli anni varie modificazioni, dando vita a modelli attuali che non presentano braccioli,  e il tavolo tube d'avion:


L’italia di Le Courbusier
Roma – MAXXI dal 18 ottobre 2012 al 17 febbraio 2013 - Le Corbusier e il suo rapporto con l’Italia nel suo ruolo di pittore, architetto e scultore. http://www.fondazionemaxxi.it/2012/07/02/litalia-di-le-corbusier/

Sempre a Roma per gli appassionati dell'arte Olandese c si terrà  presso le scuderie del quirinale :


Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese
Dal 27 settembre 2012 al 20 gennaio 2013 – Otto dipinti di Vermeer e  oltre una cinquantina di suoi contemporanei. https://www.scuderiequirinale.it/categorie/mostra-003.


Sostandoci di poco verso il nord e precisamente nella splendida Firenze potremo assistere ad un altra mostra  di arte contemporanea





Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea
 Francis Bacon (Dublino , 28 ottobre 1909 – Madrid , 28 aprile 1992)
Presso  Palazzo Strozzi dal 5 ottobre 2012 al 27 gennaio 2013.


Francis Bacon ritratto

 Le opere di Francis Bacon saranno messe a confronto con 5 suoi contemporanei:

  • Nathalie Djurberg,
  • Adrian Ghenie, 
  • Arcangelo Sassolino, 
  • Chiharu Shiota, 
  •  Annegret Soltau. 
Una sorta di confronto tra vari artisti per quel che concerne la condizione esistenziale dell’uomo e della figura umana. http://www.strozzina.org/exhibitions/francis-bacon/ 

 

Murano e la lavorazione del vetro: un'arte storica

L'arte della lavorazione del vetro ha origini molto lontane.  Il vetro si ottiene portando a temperatura elevata il silicato di calcio, sostanza contenuta in alcuni tipi di sabbia; la sabbia sciogliendosi si coagula in una pasta che, raffreddandosi solidifica ed è  in grado di mantenere la forma che le viene data. Secondo gli studi più recenti l'invenzione del vetro è avvenuta nella Mesopotamia del III millennio a.C., quindi è passata in Egitto nel II millennio a.C., per arrivare, infine,  sulle coste fenicie solo nel VII - VI secolo a.C.
Nonostante i fenici non siano dunque gli inventori del vetro, la maestria con cui hanno saputo applicare la tecnica ha reso l'arte vetraria di questo popolo tanto famosa e apprezzata.
In tempi più recenti l'arte della lavorazione del vetro si sviluppò nella laguna veneta, quando gli abitanti delle valli vi giunsero per sfuggire alle orde degli Unni.
Non c'era molta terra da coltivare, ma abbondava la sabbia, elemento principale per ottenere il vetro, inoltre le Alpi costituivano una fonte di legname, utile per la combustione, fu così che in breve tempo Venezia si popolò di forni  per la lavorazione del vetro. Il rischio di incendi e danni alle abitazioni che erano in legno era molto elevato, così si decise, verso la fine del duecento, di trasferire la lavorazione del vetro e dei forni a Murano, che in poco tempo riusci a creare un commerci ed esportazione dei manufatti in tutta l'Europa.
La lavorazione del vetro, fino al diciannovesimo secolo , avveniva in due modi: prima si "cuocevano" le materie prime e si eliminavano impurità e materiali gassosi, poi si procedeva alla fusione vera e propria che avveniva generalmente intorno ai 1100 °C. Dal forno veniva estratta una pasta vitrea ancora incandescente, nella quale veniva intinto un tubo di ferro chiamato "canna di soffio", alla estremità di quest'ultima rimaneva attaccata una goccia di pasta, l'abilità del maestro vetraio stava nel dare alla goccia in questione la forma voluta mediante continue soffiature e manipolazioni da effettuarsi in breve tempo, prima che la pasta fluida inizi a solidificare. 
L'arte dei maestri vetrai ha dato luogo, nel tempo ad innumerevoli capolavori artistici realizzati con il vetro di Murano rendendo famosa la cittadina e la sua arte, nonché la sua grande produzione di oggetti, attualmente esportati in tutto il mondo.
L'attuale lavorazione dei vetri di Murano vede al suo attivo la produzione di oggetti di vario tipo, dai splendidi lampadari ad oggettistica per l'arredamento (vasi, piatti, portacenere bicchieri) alla realizzazione di murrine e gioielli (pendenti, collane orecchini) e vetrate, palle di natale e presepi di vetro.




Murrine



Rinoceronte in vetro di Murano


Botticelli: la "Primavera" e "La nascita di Venere"

  Sandro Botticelli nacque nel 1445 a Firenze in via Nuova attuale via  del Porcellana, ultimo di quattro figli maschi e crebbe in una famiglia modesta, mantenuta dal padre, Mariano di Vanni Filipepi, che faceva il conciatore di pelli ed aveva una sua bottega nel vicino quartiere di Santo Spirito.
Inizio ad apprezzare l'arte presso la bottega orafa di suo fratello,  ma il suo vero e proprio apprendistato si svolse nella bottega di Filippo Lippi dal 1464 al 1467, con cui lavorò  negli ultimi affreschi delle Storie di santo Stefano e san Giovanni Battista nella cappella maggiore del Duomo di Prato, assieme ad altri allievi.
Di questo periodo sono le raffigurazioni di numerose madonne che risentono dell'influenza artistica del maestro.
Nel progressivo processo di maturazione del suo linguaggio pittorico fu determinante  anche l' influenza ricevuta da Antonio del Pollaiuolo e Andrea del Verrocchio, del quale sembra frequentò la bottega dopo la partenza di Filippo Lippi per Spoleto. L'influenza di questi maestri si evince  in un secondo gruppo di Madonne realizzate tra il 1468- 69:  la Madonna del Roseto , la Madonna in gloria di serafini,  la Madonna col Bambino e angeli 1468,  in cui i personaggi sono disposti prospetticamente davanti al limite frontale del dipinto, inteso come "finestra", mentre l'architettura sullo sfondo definisce la volumetria dello spazio ideale entro cui è inserita l'immagine.In seguito le opere del Botticelli maturarono in direzioni diverse risentendo dell'influenza neoplatonica, temi della bellezza e dell'amore divennero centrali nel sistema neoplatonico perché l'uomo spinto dall'amore poteva elevarsi dal regno inferiore della materia a quello superiore dello spirito. In questo modo la mitologia fu pienamente riabilitata e le venne assegnata la stessa dignità dei temi di soggetto sacro.
Tra le sue opere ricordiamo anche gli affreschi della Cappella Sistina  realizzati insieme a Cosimo Rosselli, Domenico Ghirlandaio, Pietro Perugino.
Un alternanza di opere religiose ed opere mitologiche si sussegue in tutto il percorso artistico del pittore dando vita a splendidi dipinti quali "La  nascita di Venere" e "La Primavera".

La nascita di Venere
 
La nascita di Venere rappresenta la venuta alla luce dell'Humanitas, intesa come allegoria dell'amore quale forza motrice della natura. La figura della Dea, rappresentata nella posa di Venus pudica, è la personificazione della Venere celeste, simbolo di purezza, semplicità e bellezza. Si tratta di uno dei concetti fondamentali dell'umanesimo neoplatonico, che ritorna sotto diversi aspetti anche in altri due dipinti del Botticelli realizzati all'incirca nello stesso periodo: la Pallade e il centauro e Venere e Marte.
La composizione è estremamente bilanciata e simmetrica, il dipinto è basato  linee elegantissime che creano giochi decorativi sinuosamente morbidi e aggraziati.  Il colore chiaro e nitido, derivato dalla particolare tecnica che imita l'affresco, riempie di luce le figure, facendone risaltare la purezza penetrante della bellezza. Ancora più che nella Primavera, la spazialità dello sfondo è piatta, bloccando le figure in una magica sospensione.



La Primavera 

La Primavera è un dipinto realizzato in tempera su tavola (203x314 cm)  databile al 1482 circa e conservato a Firenze nella Galleria degli Uffizi.
Si tratta di un vero capolavoro dell'artista Sandro Botticelli, nonché di una delle opere più famose di tutto il periodo del Rinascimento Italiano.
Il suo straordinario fascino che tuttora esercita sul pubblico è legato anche all'aura di mistero che circonda l'opera, il cui significato più profondo non è ancora stato completamente svelato
In un ombroso boschetto, che forma una sorta di esedra di aranci  pieni di frutti e arbusti incorniciati sullo sfondo da un cielo azzurrino, si trovano raffigurati nove personaggi, in una composizione bilanciata e  simmetrica attorno al perno centrale della donna col drappo rosso e verde sulla veste setosa.
Il suolo è composto da un prato intensamente verde scuro, disseminato da un'infinita varietà di specie vegetali, tra cui ricchissimo campionario di fiori, iris, papaveri, ranuncoli, fiordaliso, viole ed altre specie.
Il giardino raffigurato è il "Giardino delle Esperidi" (di Venere) nel quale Zefiro o Boreo ossia il vento vento di primavera,  piega gli alberi, rapisce per amore la ninfa Cloris fecondandola; da questo atto ella rinasce trasformata in Flora, la personificazione della stessa primavera rappresentata come una donna dallo splendido abito fiorito che sparge a terra le infiorescenze che tiene in grembo.
A questa trasformazione allude anche il filo di fiori che già inizia a uscire dalla bocca di Cloris durante il suo rapimento. Al centro del dipinto si trova Venere inquadrata da una cornice naturale di arbusti, che sorveglia e dirige gli eventi,  sopra di lei vola il figlio Cupido mentre a sinistra si trovano le sue tre tradizionali compagne vestite di veli leggerissimi, le tre Grazie  occupate in un'armoniosa danza. 

La nascita di Venere



                                                               
La Primavera
                                

Cesteria: l'arte di intrecciare

La cesteria  è l'arte  antica di  confezionare ceste ed altri accessori  intrecciando  rami  e   fibre di varie  piante.
Fra queste occupa un posto di prestigio il comune salice, pianta dalle mille risorse e molto facile da riprodurre. Il salice è sempre stato utilizzato per  la creazione di cesti, per la  legatura delle viti, per la realizzazione di  panieri, ecc.
Altre piante che si utilizzano  sono ulivo, vitalba, canne palustri, sanguinello olmo.
La cesteria non costituisce solo la creazione di cesti ma anche di altri oggetti di intreccio, ed è tra le opere di artigianato una delle più antiche del mondo. Possiamo pensare infatti che l'uomo, da sempre, abbia avuto necessità di contenitori per introdurvi i frutti naturali che raccoglieva. Da ciò la necessita di intrecciare foglie, arbusti di qualsiasi genere per costruire dei contenitori.  L'arte dell'intreccio si è tramandata verbalmente da uomo a uomo. I cesti più antichi risultano quelli trovati nel sito archeologico delle Navi di Pisa a  San Rossore, in quel luogo infatti si sono venute a creare le condizioni per la conservazione di manufatti così delicati che generalmente non resistono all'usura del tempo.
I cesti possono essere di ogni forma e dimensione in rapporto all'uso, vengono realizzati con tecniche e materiali diversi se usati come contenitore, come gabbia o imballaggio.
Oltre ai cesti ogni contadino sapeva costruire tutto ci che gli serviva per la propria attività in campagna e nella vita di tutti i giorni, così nei musei della civiltà contadina, sparsi un po' in tutt'Italia, possiamo trovare intrecci di tutti i tipi ed in qualche caso davvero curiosi come graticci, ceste per le chiocce, portafiaschi, girelli e culle per neonati ed altri cesti dalle forme più strane, ma che avevano tutti una loro funzione specifica.
Nella cesteria si  possono creare contenitori robusti e leggeri,  dando spazio alla propria creatività, come in un quadro, l’arte dell’intreccio assorbe gradevolmente la mente e, rametto dopo rametto, si vengono a formare tessuti, capaci di contenere, di sopportare pesi, ma soprattutto capaci di raccontare la storia di un legame profondo tra l’uomo e la natura.  Un mestiere che  è andato  scomparendo e  che in alcune  fattorie si cerca di  far conoscere e  rifiorire recuperando tecniche e antiche tradizioni che un tempo si tramandavano di padre in figlio, grazie a dei corsi strutturati dove maestri dell'intreccio sono a disposizione per insegnare e appassionare le persone che interveranno, con pochi trucchi e della tecnica di base ognuno potrà imparare e portarsi a casa il cesto creato da se. 

Il 20 di Maggio dalle ore 9.30 alle 18.00 si terrà un corso di cesteria.
Il corso si svolgerà presso la Fattoria dell'Autosufficienza a Paganico, Bagno di Romagna (FC).
Per partecipare ai corsi è richiesta l'iscrizione all'associazione Scuola di Ecologia Applicata.



                        
          

Siena: Villa Flora e il suo splendido giardino

Villa Flora si trova nel cuore della Toscana, a Siena, una splendida villa risalente al XIX, nata come abitazione borghese di campagna.

Siena, Villa Flora: descrizione

Secondo la leggenda, Siena fu fondata da Senio, figlio di Remo, colui che, insieme al fratello Romolo diede vita alla città di Roma.

Siena è senza dubbio una delle città più belle d'Italia e del mondo, le origini del suo nome sono ancora oggi oggetto di ricerca, alcuni lo attribuiscono alla famiglia Etrusca dei Saina, altri alla famiglia romana dei Saenii. Lo sviluppo maggiore, della città di Siena, si è avuto nel Medioevo.

A Siena, nel verde, troviamo "Villa Flora", l'edificio presenta una pianta rettangolare, sviluppata su tre piani, con una struttura piuttosto semplice della facciata, decorata in maniera delicata e continuativa, troviamo nella parte della villa più alta, un balcone. l'unico elemento che interrompe la linearità delle decorazioni.

Si accede alla proprietà da un cancello, posto tra quattro pilastri lavorati a bugnato, dal quale si dipartono due vialetti che costeggiano il muro perimetrale arricchiti da fioriere, panchine e statue di marmo, sono presenti due ampie strade carrabili che giungono sino alla villa.

Il giardino è stato costruito rispettando i canoni propri del classico giardino in stile inglese, con un impianto irregolare del verde composto da prati sviluppati su pendenze variabili collegati da sentieri e scale realizzate interamente in travertino.

Davanti alla villa, al centro del parco, è disposta un'aiuola circolare molto grande, nella quale sono presenti delle graziose palme nane meglio conosciute come Cycas Revoluta, numerose e profumatissime rose e uno splendido glicine.

Altri edifici minori disposti nel parco sono la cappella, la voliera per gli uccelli realizzata in metallo a base semicircolare e un nifeo.

Nella villa è possibile ammirare la limonaia realizzata ha sette sporti, quello centrale funge da ingresso ed è decorato da due leoni marmorei stilizzati di medie dimensioni. All'interno della limonaia è presente una suggestiva fontana semicircolare in cui sassi spugnosi, conchiglie di varie forme e grandezze formazioni calcaree e vulcaniche sono stati assemblati in maniera artistica tramite della calce.
Il ninfeo si trova nella parte sud-est, accanto alla limonaia, ed è raggiungibile salendo una scaletta, qui è possibile ammirare una graziosa fontana a zampillo con un ponticello e una scultura a forma di ranocchio. La vasca è alimentata da una grande cisterna, posta più in alto e collegata a un pozzo presente nei pressi dell'abitazione.

Considerazioni:

Se siete diretti a Siena non trascurate di visitare questa graziosa villa.

Nella zona circostante Siena sono sorte diverse strutture e alberghi recanti il nome "Flora" , "Albergo Flora", "Villa Flora B & B", probabilmente dovute alle origini toscane di questo nome.
angelNenufarwelcome to jungleSiena vista torre del Mangia dai vicoli del paliogli

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